Cuceglio
Per
contro, la sua posizione collinare ha impedito all'agricoltura di
svilupparsi appieno, vista la mancanza di corsi d'acqua e potendo
contare solo sull'acqua piovana per l'irrigazione. Dopo la prima
Guerra Mondiale, la popolazione del paese ha subito una lenta e
costante diminuzione, dovuta alla attrazione di manodopera dei centri
industriali, ed alla incapacità dell'economia agricola a sostentare
una popolazione, forse cresciuta troppo, e comunque necessitante di
maggiori risorse.
A
partire dalla fine degli anni '60 la situazione è migliorata con un
lento ma sensibile aumento dei residenti; oggigiorno, stante la
facilità degli spostamenti casa-lavoro, è possibile godere appieno
dei vantaggi derivanti dalla vita in un territorio meno
industrializzato e quindi più naturale.
L'origine
del nome Cuceglio è incerta e la spiegazione varia a seconda
dell'autore delle ricerche.
Il
Bertolotti nelle sue "Passeggiate nel Canavese" fa derivare
Cuceglio dalla parola Chauseja o Chaucia alla quale il Du Cange
(lessicografo e storiografo francese 1610-1688) dà per spiegazione
il termine Agger che può essere tradotto in bastione, fortezza
argine.
Dal
diminutivo Chauciellum (piccola fortezza) sarebbe derivato l'attuale
Cuceglio.
Altre
interpretazioni danno un'origine celtica. In ordine di tempo nel 1965
Dante Olivieri propone di dedurlo dal nome personale celtico
Cauccillus o Coccillus; stessa ipotesi è avanzata (anno 1992) dalla
proff. Alda Rossebastiano (ordinario di storia della Lingua italiana,
Università di Torino) che tuttavia suggerisce di tenere conto anche
dell'esistenza del latino Cocceius.
Le Chiese
Le Chiese
Le
chiese esistenti oggigiorno a Cuceglio sono tre: la Parrocchiale, il
Santuario della Beata Vergine Addolorata e la Chiesa della località
Cascine Cuffia.
Il
riferimento alla più antica chiesa di Cuceglio è datato 1251 e
riguarda la dedicata a Sancti Petri de Stolzano però di essa non ci
sono resti. Oggi l'edificio religioso più antico è la Parrocchiale,
risalente, probabilmente, alla seconda metà del '500.
La
chiesa dedicata alla Beata Vergine Addolorata e comunemente
conosciuta come il Santuario venne costruita tra il 1747 ed il
1758, la tradizione popolare ha sempre indicato il 1749 come l'anno
di fine lavori mentre invece a quella data era costruita solo in
parte.
Propugnatore dell'opera fu una persona del luogo di nome Pastore Eusebio che con il concorso della popolazione riuscì in tale impresa.
Propugnatore dell'opera fu una persona del luogo di nome Pastore Eusebio che con il concorso della popolazione riuscì in tale impresa.
Le
testimonianze della presenza di un Municipio risalgono al 1650,
poiché non vi sono nell'Archivio Comunale documenti anteriori a tale
periodo si possono ricostruire gli avvenimenti solo a partire da
quella data.
Il palazzo comunale attuale è un edificio abbastanza recente che solo dal 1992 viene utilizzato a tale scopo; precedentemente era una casa di abitazione privata appartenente alla famiglia Dezzutti.
La primitiva casa comunale non è rintracciabile con sicurezza ma è ragionevole ipotizzarla nelle vicinanze della chiesa parrocchiale come si può desumere dai verbali datati 1651 convocanti il Consiglio Comunale nella casa o nella piazzetta dietro la Chiesa Parrochiale.
Il passaggio all'edificio che rimarrà sede della Casa Comunale fino al 1992 avviene nel 1773 con uno scambio di fabbricato così che il nuovo potrà contenere "...la casa delle congreghe, con poca spesa, gionta anche la positura d'essi membri di casa sovra la piassa pubblica..".
La piazza Marconi posta in centro paese vede riuniti attorno a sé quasi tutti gli edifici pubblici del paese. Oltre alla chiesa parrocchiale ci sono: l'ufficio postale, il campanile che venne iniziato nel 1710 a spese del Municipio, il monumento al re Umberto I, la quercia dedicata alla regina Elena moglie del re Vittorio Emanuele III.
Del ricetto non rimangono tracce fisiche ma da studi recenti è possibile definire la sua esatta collocazione sulla parte sommitale della collina che ospita attualmente il Santuario.
È probabile che anticamente ci fosse un castello su questa collina, come testimoniano gli scritti di Pietro Azario (1339) e la notizia datata 1334 di un certo Coleto de Melioretis un tempo castellano di Cuceglio.
Inoltre ancora nel 1672 era certificata l'esistenza di una torre in pietra alta 8 trabucchi (circa 25m.) posizionata anch'essa sulla parte alta della collina.
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