martedì 31 maggio 2016

Castello di Montalto Dora (3T)

ITINERARIO SU MONTALTO DORA


 Montalto Dora è un comune italiano di 3.493 abitanti della città di Torino, in Piemonte.
Ogni anno, nell'ultima domenica di novembre, vi si svolge una sagra del
 cavolo verza, manifestazione che attira turisti da molte zone del nord Italia e che celebra il prodotto più significativo dell'agricoltura 
locale.

Castello di Montalto
 IL TERRITORIO: Il Castello di Montalto Dora è situato in posizione strategica rispetto ai principali aeroporti e località sciistiche del Piemonte e della Valle D’Aosta.
Si erge sull’antica via Francigena, il lungo cammino che i pellegrini percorrevano da Canterbury a Roma, passando per il Gran San Bernardo e Ivrea. Ed è, inoltre, inserito all’interno del circuito dei Castelli del canavese, composto da una serie di antichi manieri, tra i quali il Castello ducale di Agliè, il Castello di Masino ed il Castello di Pavone.
Il Castello di Montalto Dora si trova in un ambiente geologico assolutamente particolare e unico in Europa: la Serra di Ivrea, lunga 25 km e considerata tra le colline moreniche più affascinanti d’Europa.
Il territorio è inoltre particolarmente ricco d’acqua e circondato da laghi balneabili, tra cui il Lago Sirio, il Lago Nero e il Lago Pistono. Il comprensorio è perciò sottoposto a vincolo idrogeologico e paesaggistico.
La natura del Canavese, rigogliosa e florida grazie all’assenza di inquinamento, costituisce un quadro di grande suggestione, tanto che l’intera area si è vista attribuire nel tempo il nome di “giardino di Torino”.













LA STORIA: Il Castello di Montalto Dora ha visto sfilare secoli di storia, dai Savoia agli spagnoli, dai francesi ai tedeschi, subendo numerosi attacchi da parte degli invasori,vivendo il tormentato periodo napoleonico e assaporando la tanto agognata pace grazie all’Unità d’Italia.
La sua costruzione è riconducibile alla prima metà del XII secolo, come testimonia un documento del 1140, nel quale viene menzionato come “
Castrum Montisalti”, appartenente alla giurisdizione del Vescovo D’Ivrea.
Molteplici casate possedettero il maniero. Nel XIV secolo entrò a far parte dei possedimenti dei Savoia, che nel 1403 lo cedettero alla casata dei De Jordanis di Bard, che proseguì con i lavori di edificazione.
Tra i vari attacchi che si sono susseguiti nel tempo, va ricordato quello avvenuto durante l’assedio di Ivrea del 1641 da parte delle truppe francesi del marchese d’Harcourt, in guerra contro il ducato di Savoia: in quella occasione infatti venne smantellato l’interno dell’edificio, mentre rimasero in larga parte intatte le strutture esterne.
All’inizio del XVIII secolo il Castello passò alla famiglia Vallesa che lo mantenne sino ai primi anni dell’Ottocento, quando la casata si estinse. Divenne poi patrimonio del conte Severino dei Baroni di Casana che iniziò a restaurarlo ed a valorizzarlo. Risalgono all’inizio del 1900 i primi studi e le indicazioni di restauro a cura dell’ingegnere Carlo Nigra e dell’architetto portoghese Alfredo d’Andadre, ideatore del Borgo medievale di Torino.
Nel 1963 il complesso monumentale divenne di proprietà della famiglia Allioni di Brondello che avviò, dal 1965 al 1985, una campagna di recupero degli edifici all’interno della cinta muraria e la valorizzazione del parco.
Negli ultimi anni, l’attuale proprietà ha ripreso e portato a termine interventi di restauro funzionali sia agli interni che agli esterni, insieme ad opere di valorizzazione del parco e della sua vegetazione.























RESTAURI: La storia recente del monumento, a partire dal secondo dopoguerra, è caratterizzata da una serie di interventi di recupero di quelli che erano considerati “i ruderi del castello”: un primo ciclo di lavori intrapresi negli anni ’60 e durato circa venti anni, ha restituito all’edificio la sua completezza con interventi di recupero di parti completamente rovinate dopo secoli di abbandono.















In tempi più recenti, a partire dal 2003, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Torino, Asti, Cuneo, Biella, Vercelli, gli interventi hanno avuto un carattere manutentivo per il recupero e la conservazione: delle mura esterne in scampoli di pietra (fronti sud e ovest), del camminamento di guardia e della merlatura. Al fine di ricostruire la continuità materica e l’uniformità di lettura delle imponenti superfici murarie si è provveduto, in estrema sintesi, ad un preliminare intervento di consolidamento delle superfici, ad un successivo intervento di pulitura e, per concludere, ad una protezione finale.
Nell’ambito del precedente cantiere si è intervenuti con una manutenzione straordinaria della copertura della manica sud dell’edificio realizzata in lastre di pietra di grande formato e con la posa di un nuovo impianto di protezione dalle scariche atmosferiche.
Nel 2011 è stata avviata una campagna di studi relativi alla Cappella del Castello, propedeutici ad un cantiere di restauro conservativo: la campagna di saggi stratigrafici sulle decorazioni interne e lo studio storico-artistico hanno permesso di individuare la traccia di una ricca partitura decorativa tardo-medievale al di sotto dei più recenti strati di decorazione.
  
 
EVENTI
: Il Castello, per la sua collocazione, per la sua atmosfera ed evocazione storica, è il luogo ideale per set fotografici e cinematografici.
Negli anni è stato lo scenario di importanti film e cortometraggi di respiro internazionale come il film “Dracula” di Dario Argento o la fiction tv in costume “La Freccia Nera”, per citare alcuni esempi noti.
Il Castello è lo scenario ideale per feste di ogni genere, iniziative culturali, location per incontri, meeting e conferenze.
Ne sono una testimonianza le Giornate della Primavera organizzate dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) che prevedono annualmente l’apertura straordinaria del Castello al pubblico, o le tante iniziative culturali  proposte per godere degli ampi spazi interni ed esterni insieme alle famiglie e ai bimbi di ogni età.
Diverse anche le iniziative locali che invitano i turisti a riscoprire i misteri della fortezza medievale, come le iniziative a cura della Provincia di Torino o delle Regione Piemonte.


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