Ciucarun di Burolo
Il
campanile della chiesa di San Martino si trova nel comune di Burolo;
si trova in mezzo ad un ampio
pianoro con vista sulle montagne della Valle d'Aosta e sta solitario
come una sentinella al limite tra il bosco di castagno che lo
sovrasta a monte e la distesa di prati che lo circonda, a mezza costa
sul fianco sud della Serra quasi a vegliare i paesi sparsi nell'ampia
pianura sottostante. In epoca medioevale Burolo si trovo' nell'area
di contesa territoriale tra Ivrea e Vercelli.
Nel X sec. la zona comprendeva tre piccoli centri abitati di antica origine, forse Celtica. Il capoluogo Burolo, Paerno e Pessano; all’inizio dell’XI sec. Ivrea, per contenere le mire espansionistiche di Vercelli decise di costruire un borgo franco o ricetto chiamando gli abitanti dei tre centri a risiedervi, offrendo condizioni favorevoli. Nel 1250 il ricetto era pronto ma nonostante le condizioni favorevoli non tutti gli abitanti del capoluogo aderirono all’invito di spostarsi, accettarono invece quelli di Paerno e Pessano abbandonando i loro villaggi che con il tempo decaddero fino a scomparire. Della località di Paerno rimane l’importante torre campanaria svettante solitaria da piu' di 800 anni su un bellissimo pianoro che si apre tra i boschi della Serra, il campanile apparteneva alla Chiesa di San Martino che venne demolita nel XVIII sec. per ordine del Vescovo a causa delle pessime condizioni, rimase la torre con il nome locale di “Ciucarun”. Il "Ciucarun", come lo chiamano i locali, si erge per un'altezza di sei piani evidenziati da cinque cornici di archetti pensili che collegano le lesene angolari; dal basso verso l'alto presenta la tipica successione di aperture: feritoie, monofore e bifore, tutte tamponate eccetto l'ultimo piano. Alla base, sul lato ovest, sono visibili un'apertura ad arco, ora murata, che era uno degli accessi al campanile, e tracce di muratura che confermano la presenza della chiesa annessa. All’interno l’unica navata termina con abside semicircolare con volta a semicatino; sia le pareti e sia l’abside avevano rinfreschi. Rimane, solitario, il campanile le cui "Ciocaron" da secoli non fanno più sentire i loro rintocchi.
Nel X sec. la zona comprendeva tre piccoli centri abitati di antica origine, forse Celtica. Il capoluogo Burolo, Paerno e Pessano; all’inizio dell’XI sec. Ivrea, per contenere le mire espansionistiche di Vercelli decise di costruire un borgo franco o ricetto chiamando gli abitanti dei tre centri a risiedervi, offrendo condizioni favorevoli. Nel 1250 il ricetto era pronto ma nonostante le condizioni favorevoli non tutti gli abitanti del capoluogo aderirono all’invito di spostarsi, accettarono invece quelli di Paerno e Pessano abbandonando i loro villaggi che con il tempo decaddero fino a scomparire. Della località di Paerno rimane l’importante torre campanaria svettante solitaria da piu' di 800 anni su un bellissimo pianoro che si apre tra i boschi della Serra, il campanile apparteneva alla Chiesa di San Martino che venne demolita nel XVIII sec. per ordine del Vescovo a causa delle pessime condizioni, rimase la torre con il nome locale di “Ciucarun”. Il "Ciucarun", come lo chiamano i locali, si erge per un'altezza di sei piani evidenziati da cinque cornici di archetti pensili che collegano le lesene angolari; dal basso verso l'alto presenta la tipica successione di aperture: feritoie, monofore e bifore, tutte tamponate eccetto l'ultimo piano. Alla base, sul lato ovest, sono visibili un'apertura ad arco, ora murata, che era uno degli accessi al campanile, e tracce di muratura che confermano la presenza della chiesa annessa. All’interno l’unica navata termina con abside semicircolare con volta a semicatino; sia le pareti e sia l’abside avevano rinfreschi. Rimane, solitario, il campanile le cui "Ciocaron" da secoli non fanno più sentire i loro rintocchi.
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